Oggi come ieri, siamo contrari allo sfruttamento del Capitale sull’ Ambiente , dell’ uomo sull’ uomo, .
Oggi come ieri, siamo al fianco di chi lavora e soffre, rischiando la vita ogni giorno per dare la dignità di un pasto ed un istruzione ai propri figli, ed alla propria famiglia.
Dalla parte del più debole, di chi non ha voce o forse non la alza abbastanza o peggio non può usarla perché vive sotto il ricatto occupazionale.
Dalla parte degli sfruttati che sia l uomo oppure la natura che ci accoglie, la terra che calpestiamo, l acqua che beviamo, l aria che respiriamo o le nostre montagne imponenti che si stagliano nel cielo, ricche dell oro bianco che tutti vogliono.
Dalla parte degli sfruttati SEMPRE.
Ci schieriamo con chi con il marmo ci vive, ma non con chi si arricchisce per generazioni, all inverosimile, cercando il profitto a tutti i costi, vivendo nella bambagia, sfruttando le nostre montagne e la nostra terra nascondendosi dietro percentuali e statistiche.
In un economia locale indebolita, avvelenata, in una città morente dipendiamo sempre più dalle loro esigenze e voglie, monopolizzando le nostre vite asserviti all’ oligarchia del marmo. Tutto questo perché i loro complici in politica gli hanno sempre dato la possibilità di essere padri padroni territorio. VERGOGNA!
Sfruttati e sfruttatori sempre qui sta la questione, dove tra i primi ci mettiamo i cavatori, perché neppure lontanamente riusciamo ad immaginarli come i sette nani della Walt Disney pala e piccone in mano che la mattina canticchiando si recano al lavoro.
Se reimpiegati altrove, se potessero scegliere sarebbero contenti ugualmente crediamo, forse anche più felici.
Qui non si parla solo di ambientalismo, ma di lotta di classe perché parafrasando Chico Mendes “l’ ambientalismo senza la lotta di classe è giardinaggio “.
Quindi dire chiudiamo le cave è un atto di grande effetto, ma che solo nei primi attimi porterebbe gioia e soddisfazione, ma di breve durata, svanendo davanti a chi in quel mondo aveva trovato un mezzo per campare onestamente.
Non si può dire sempre e solo no, ma bisogna essere propositivi, portare delle alternative, delle soluzioni di un possibile altro futuro. Guidati dalla ragione, come direzione la Giustizia sociale uniti dalla solidarietà tra coloro che vogliono il cambiamento definitivo.
Partecipare in modo diretto ed attivo alla lunga lotta per un piano di riqualificazione delle zone estrattive, la gestione cooperativistica delle cave e delle terre agricole abbandonate, ampliamento del Parco, pulizia sentieri, manutenzione strade montane e bonifica della zona industriale.
Ambiente e sostenibilità le parole chiave che devono aprire le porte ad un futuro migliore, un futuro per tutti, che si contrappone ad un economia dove il profitto di pochi a discapito di molti non è più accettabile.
Per un mondo libero da padroni, autogestiamo il nostro futuro.
È nostra intenzione muovere i primi passi per poter realizzare una piattaforma solida, un punto di partenza che veda coinvolta le realtà locali vere fruitrici di un nuovo modo di vivere e lavorare in sintonia con l’ambiente, che ci circonda; con la creazione di un Osservatorio che mira a creare ponti e non erigere muri, con tutti coloro che vogliono il meglio per la comunità. Una struttura che cercherà risposte alle domande che molti si pongono, mà a cui pochi riescono a dare risposte , ed incontrare le parti in causa non per attaccarle, ma per ascoltare, informare, dibattere usando gli strumenti a noi più congeniali che ci caratterizzano, un percorso lungo, può darsi, ma unico mezzo necessario per andare avanti in maniera costruttiva e reale.
Gruppo Anarchico Germinal FAI Carrara